DOG SUPPORTER: al via il progetto di pet therapy a favore del centro diurno disabili di Montecompatri

Migliorare la qualità di vita e la capacità relazionale dei ragazzi e degli adulti disabili, a rischio di esclusione sociale. “Dog Supporter”, il progetto di attività assistita con gli animali sostenuto con i fondi 8 per mille della Chiesa Valdese (unione delle chiese metodiste e valdesi), ha permesso ai numerosi pazienti del Centro per disabili di via Rosmini, a Monte Compatri, di recuperare il contatto, anche solo tattile, attraverso attività ludiche-ricreative messe in campo con il sostegno degli animali. Un progetto dell’associazione “Tendi la Zampa”, da anni impegnata socialmente sul territorio dei Castelli Romani, realizzato dallo staff Pet for Help e sostenuto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno di Frascati.
Protagonisti veri dell’iniziativa i due splendidi cani Golden retriever Margot e Oliver, Valeria e la stessa presidente di Tendi La Zampa Emanuela Musetti nel ruolo di “coadiutore del cane”; poi Cristian Nocco, presidente della cooperativa Arcobaleno, il sindaco di Monte Compatri Fabio D’Acuti, soddisfatto dell’importante iniziativa per la comunità, e la veterinaria Federica Carlevaro, impegnata nella cura dei cani al servizio dei pazienti.
Dopo il primo avvio avvenuto nel novembre scorso e poi sospeso per le restrizioni della pandemia, da marzo 2021 il progetto di Attività Assistita con gli animali (A.A.A.) è stato ripreso per gli utenti del Centro Diurno Diffuso del distretto socio-sanitario RM 6.1. Nell’era più difficile e complicata della pandemia, mentre il Covid-19 priva l’uomo della comunicazione, della relazione e del contatto, l’animale diventa così il protagonista di una nuova, fondamentale e sana comunicazione, semplice e non filtrata, ma fatta di autentica connessione. “La persona – spiegano dall’associazione Tendi La Zampa – diventa nuovamente capace di provare un senso di appagamento nell’accudire e un benessere psicofisico nel riappropriarsi del contatto sociale: un momento di pausa fisica e mentale, in cui rigenerare il corpo e lo spirito attraverso l’interazione con l’animale stesso, che, sia psicologicamente sia fisicamente, ha la capacità di far star bene, di diminuire lo stress, attraverso la riduzione del cortisolo nel sangue e la produzione dell’ormone dell’ossitocina: nessun farmaco, solo pura e semplice connessione emotiva e utile relazione”.
Di apprendere non si smette mai e Dog Supporter è anche questo: è dare la possibilità di continuare a evolvere, a crescere, in modo sereno, divertente, motivati dalla presenza amica e rassicurante dell’animale. “Così si può assistere a dei piccoli miracoli – spiegano dall’associazione – una tenera Sara che, in vent’anni di attività al centro diurno, non ha voluto mai prendere un penna in mano, decidere di attivarsi per colorare insieme ad amici a due e a quattro gambe!!! Ecco perché spendersi per progetti come Dog Supporter, nei quali al centro ci sono i nostri ragazzi, che si divertono, si muovono, socializzano, apprendono, semplicemente si riappropriano di un vivere attivo”. Perché la vicinanza, la relazione con l’animale gli dona la possibilità di essere veri protagonisti sul palco della vita. “Grazie a chi ci ha dato la possibilità realizzare questo progetto di attività assistita con gli animali – sottolineano dall’associazione – sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (unione delle chiese metodiste e valdesi)”.
Fonte: Il Tempo

Margot

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